Canzone Napoletana

Ospita la produzione vocale dell’age d’or da fine Ottocento a metà Novecento, gli antefatti legati alle diverse forme del canto napoletano, nonché la produzione successiva che adotta modelli tradizionali.

Canzone napoletana, un bene emozionale dell’umanità che dalla fine del XIX secolo racconta con diverse forme vocali luci, ombre, storie e costumi di una città nata dal canto sofferto della sirena Partenope.

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Fogli Volanti e Copielle, ovvero la diffusione musicale tra mercati e vicoli

I “fogli volanti” sono rinvenibili in Europa dall’introduzione della stampa, a fine 800 arrivano le “copielle”

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Mal-d’-Hamlé (Miles Amleticus)

Titolo per esteso: "Mal-d’-Hamlé (Miles Amleticus). Esercizio de-lirico-retorico eseguito su tracce e in contaminazione di frasi, parole, suoni, tratto dall’“Amleto” di Shakespeare e Altro Poetico". Mal-d’-Hamlé è ambientato in un’immaginaria caserma dove si sviluppa il travaglio interiore del giovane Hamlé al cospetto delle reclute Orazio, Francisco, Bernardo e Marcello. Ripreso dall’Amleto di Shakespeare, il testo si sviluppa in una dimensione metaforica. L’autore concentra la sua attenzione alle prime scene del primo atto dell’originale shakespeariano. Infatti pone i personaggi in un cammino immaginario, una sorta di ronda, durante il quale esprimono pensieri e ribellioni, attraverso immagini diverse. Continue domande e contraddizioni fanno esplodere il disagio esistenziale del sergente Hamlé che incarna l’essenza di fondo di opposizione e di ribellione dell’Amleto di Shakespeare.

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Appunti da: La psychose paranoiaque parmi les artistes

Titolo per esteso: "Appunti da: La psychose paranoiaque parmi les artistes ovvero Ritorno a Carthesiana per un controllo clinico-metodologico e Preparazione al Karma di Madame la Recherche". La psychose è un testo molto particolare, che si distingue sia per i toni e gli effetti linguistici, sia per i contenuti proposti. Moscato, adottando il genere parodistico, dà vita ad un’opera che affronta, in modo disincantato e ironico (e anche con una vena, non celata, di autoironia), la tematica inerente allo status della ricerca autorale in ambito scenico-teatrale, che ristagna, affetta da gravi ‘patologie’, a causa degli atteggiamenti esasperati (‘paranoici’, appunto) di non pochi protagonisti della sua area culturale, i quali, spingendo all’eccesso il desiderio di sperimentazione e di novità, allontanano sempre più il teatro dalla sua originaria destinazione.

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‘O sole mio

Insieme a Funiculì Funiculà è senz’altro ’O sole mio il brano più conosciuto e cantato al mondo. Scavare tra le sue innumerevoli versioni è un work in progress inesauribile: da quella interpretata da Enrico Caruso, che certamente costituisce il mito fondativo del canto napoletano, passando per il rifacimento anglofono di Elvis Presley, dove tradizione e tradimento convivono in modo esemplare divenendo l’icona globale della canzone, fino a inusitate versioni transculturali adattate a sistemi sonori non temperati o a performance bitonali.

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Le origini della canzone napoletana

Il mito della canzone napoletana si diffuse anche grazie alla circolazione di volantini illustrati, che riportavano i testi delle canzoni. Fogli volanti prima, e Copielle poi, venivano distribuiti a pagamento o in forma gratuita a tutta la popolazione per dare visibilità agli editori musicali del XIX secolo.